Oh'Bej Oh'Bej Fiera Sant'Ambrogio Milano

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Oh'Bej Oh'Bej Fiera Sant'Ambrogio Milano

Messaggioda abchobby » lun dic 10, 2007 11:51 am

Sono appena tornata da 4 giorni massacranti di fiera di sant'amborgio, la tradizionale fiera milanese natalizia!
Vorrei dire un paio di parole su tutta la bufera che anche quest'anno ha investito le prime pagine dei quotidiani.
Si continua a dare una lotta senza tregua agli abusivi, a dirne di tutti i colori.
Vorrei ricordare che la Fiera di Sant'Ambrogio nasce dagli artigiani, dai bottegai, che scendevano in piazza in quei giorni per vendere quello che avevano creato con le loro mani!!
Poi la fiera si è trasformata in una manifestazione commerciale, per cui adesso a vendere da regolari sono i banchi di pentole, coltelli, ferramenta, etc... insomma le solite bancarelle che troviamo tutta la settimana nei mercati rionali...
Questo non è sant'ambrogio!!

Si è detto che la parte abusiva è uguale a contraffazione!!
Gli artigiani, autoproduttori, insomma gli "ABUSIVI" sono contro la contraffazione!!

Chi è artigiano, chi crea le sue opere con le proprie mani, i propri attrezzi e, soprattutto, il proprio INGEGNO, realizza opere esclusive!!!

Gli artigiani non vendono capi contraffatti!! Gli artigiani non vendono cinture e magliette di D&G, Versace, etc... contraffatte!!! Il mercato della contraffazione si è sviluppato a parte!! e non solo alla fiera di sant'ambrogio!!!
Anche noi diciamo BASTA ai capi contraffatti!!!

Però sui giornali, il comune, non fa distinzione!! Dice che vuole dare la caccia ai capi contraffatti, ma poi parla di abusivi in genere... insomma il solito "di tutta l'erab un fascio!!"
Eppure cosa facciamo????
Vogliamo solo un posto dove vendere quello che creiamo con la nostre mani!
Non rubiamo, non commettiamo reati, non facciamo del male a nessuno... eppure non ci danno neanche uno spazio in TUTTA MILANO dove poter andare a vendere le opere del NOSTRO INGEGNO!!!!
Preferirebbero che per arrivare a fine mese andassimo a rubare, allora forse sarebbero contenti!!

Eppure tutti i milanesi di passaggio alla fiera hanno trovato, come tutti gli anni, più caratteristica e viva la parte "abusiva" che non la fiera regolare!
Dalla nostra parte c'è musica, vita, vin brulè, polenta taragna, pizzoccheri...

Eppure c'è chi vuole nascondere, uccidere tutto questo!!!

L'assessore Maiolo ha comunicato ai giornali che "se il prossimo anno i vigili non terranno lontano (quella feccia, aggiungo io) gli abusivi, chiederà al sindaco di sopprimere la fiera di Sant'Ambrogio"

Ma vi rendete conto???
Queste notizie devono girare, si devono sapere!!
Sopprimere una fiera centenaria, una tradizione, come gli Oh'Bej Oh'Bej??????
Già hanno spostato la fiera al parco davanti al castello, quando è SEMPRE stata in Sant'Ambrogio...

Vi posto il volantino che Rebel8 ha preparato da distribuire in fiera per spiegare alla gente di Milano, ma non solo, come mai eravamo li e come mai non vogliamo che la Fiera degli Oh'Bej Oh'Bej diventi un'altra ennesima attrazione solo commerciale!!

Immagine



Leggete questo articolo ad esempio:
Non è veramente Sant'Ambrogio fino a quando non iniziano a mettersi intorno al Castello Sforzesco le bancarelle del mercatino storico meneghino degli Oh bej! Oh bej! Un momento dell'anno irrinunciabile che traghetta i milanesi dritti verso il Natale, passando per il patrono della città . Quanti regali vengono comprati su quei banchetti, quente chicche strepitose e uniche si trovano gironzolando qua e là .

Una tradizione quella degli Oh bej! Oh bej! che porta con sè anche qualche problema. Gli abusivi. Che di anno in anno si avvicinano sempre di più al numero dei regolari (355 doc per il 2007) occupando sempre più spazio e creando sempre più scompiglio. Ormai sono addirittura tollerati da forze dell'ordine e istituzioni e prendono il nome di abusiviregolari.

Una contraddizione linguistica che da la percezione di quanto assurda sia la situazione. Tollerare l'abusivismo è scorretto ed è una mancanza di rispetto nei confronti di chi ha tutte le carte le in regola per vendere la propria merce, innanzitutto.

E' un pessimo esempio di gestione della "cosa pubblica", perchè il messaggio che passa è che a provarci, prima o poi, si riesce a farla franca. E' un'assurdità che il Comune approvi una piano e dia il via ad una campagna anticontraffazione, ma allo stesso tempo permette di vendere merce taroccata a fianco di lavoratori seri nel corso di un evento importante per Milano. E non ultimo è un gesto di cattiva amministrazione dell'ordine, perchè il timore è che si ripeta una guerriglia urbana come accadde nel 1998, quando nel tentativo di sfollare gli irregolari successe di tutto. Lancio di oggetti, fumogeni, molotov e una festa che finisce in battaglia non si può fare. A questo punto la tolleranza diventa ancora più pericolosa, perchè sfocierà nella regola.

A subirne le conseguenze non sono solo gli ambulanti seri e regolari, ma anche i residenti delle vie prese d'assalto dai contraffattori. Ed è la prova di quanto detto fin'ora, la via in cui sarebbero dovuti essere circoscritti gli abusivi è via Legnano, ma da ieri si sono accampati anche lungo viale Gadio e viale Elvezia. Cosa significa questo? Che la situazione è già sfuggita di mano. Però c'è da scommetterci che il dispiegamento della polizia non permetterà nemmeno di avvicinarsi nel raggio di chilometri alla Triennale, dove oggi arriva il Presidente Napolitano. Allora chi ci abita nella zona deve sopportare un'organizzazione e una capacità di far rispettare la legge zoppa, ma per il Presidente della Repubblica deve essere tutto bello?

Siamo sempre alle solite, meglio l'apparenza alla sostanza.


Secondo voi??? Hanno capito qualcosa???
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Continua lo stesso discorso, a morte gli abusivi, senza distinzione tra artigiani e contraffazioni!!
elisabetta
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Messaggioda abchobby » lun dic 10, 2007 6:01 pm

come nascono gli oh'bej oh'bej

Le antiche origini degli «Oh Bej! Oh Bej!»
L'arrivo in città di Giannetto Castiglione. Così nacque l'usanza della fiera che il 7 dicembre festeggia l'elezione a vescovo di Sant'Ambrogio


Il corteo era molto lungo. Sulla testa viaggiavano guardie papali armate. In mezzo i carri con i più alti dignitari e le provviste per il viaggio. La coda era invece formata dai nobili a cavallo che avevano accompagnato Giannetto Castiglione nella sua missione. Giannetto era scomodamente seduto all'interno del suo carro. Era circondato da sete preziose e morbidi cuscini di piume d'oca ma nonostante questo il viaggio era disagevole. Il carro traballava e rimbalzava sulle sconnesse strade che da Roma portavano a Milano. Da settimane andava avanti quello strazio. Tra un sobbalzo e l'altro Giannetto scriveva l'ennesima lettera a Pio IV, il papa, per aggiornarlo sulla missione che stava compiendo in nome suo. Giannetto Castiglione era il primo Gran Maestro dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. Il papa lo aveva incaricato di andare fino a Milano per rinfocolare nella popolazione ambrosiana l'amore per i santi che ormai sembrava un po' spento. Giannetto aveva accettato di buon grado la missione senza tenere conto di quali scomodità avrebbe dovuto patire in un viaggio così lungo.


INGRESSO A MILANO - Il carro si arrestò di colpo. Giannetto scostò le tende di broccato che lo separavano del mondo esterno e sporse fuori la testa. La colonna si stendeva avanti e dietro a lui come un serpente placidamente addormentato nel tiepido sole dell'ultimo autunno. Uno dei militari a cavallo accanto al carro gli disse che erano arrivati in vista di Milano. Giannetto saltò fuori. La sua schiena era stremata dai giorni trascorsi sul mezzo e una cavalcata gli avrebbe permesso di sgranchirsi un po'. Fece cenno a un soldato di preparare il suo cavallo e di portarglielo. La colonna era ancora ferma. I nobili che lo seguivano erano immobili sulle loro cavalcature in silenzio. Tra i soldati in testa al corteo sembrava serpeggiare una preoccupazione espressa dal mormorio che passava da un cavaliere all’altro. Mentre attendeva che il suo cavallo fosse pronto Giannetto passeggiò tra gli uomini cercando di capire cosa li angosciasse. E intuì che tutti temevano di ricevere un accoglienza ostile dai milanesi che non avevano mai avuto forti simpatie papali. Per giunta era il 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio, giorno in cui si ricordava l'elezione vescovile del santo avvenuta nel 374, quasi 1500 anni prima. Come avrebbero reagito i milanesi?

DOLCI E GIOCATTOLI - Un soldato si avvicinò a Giannetto tenendo salde le briglie del suo cavallo e lo aiutò a montare in sella. Bisognava risolvere il problema. Giannetto fece spostare i militare in fondo al corteo e i nobili in testa. Poi andò a parlare con l’addetto alle salmerie che in pochi minuti approntò una serie di sacchi che furono distribuiti a tutte le persone che guidavano il corteo. Infine la lunga colonna si mise in marcia, Milano ormai a poche centinaia di metri. Fu Giannetto Castiglione il primo a entrare in città . Dietro di lui decine di cavalli con nobili ed ecclesiastici. I milanesi cominciarono a radunarsi intorno a quel corteo di persone sconosciute. Giannetto attese pazientemente facendo avanzare il cavallo al passo verso il centro della città . Attese fin quando tra la folla non ci fu un numero sufficiente di bambini. Poi infilò la mano nel sacco che aveva poco prima fissato alla sella del suo cavallo, ne estrasse una manciata di dolci e piccoli giocattoli che tirò ai bambini tra la folla, subito imitato dai cavalieri che lo seguivano.

FOLLA OCEANICA - In breve attorno al corteo si radunò una folla inneggiante composta prevalentemente di bambini. E qualcuno di quelli cominciò a gridare «oh bej, oh bei» (oh belli, oh belli). Il corteo arrivò fino alla basilica di Sant'Ambrogio seguito e circondato da una folla che pareva ormai oceanica e i cavalieri provenienti da Roma entrarono nella basilica in trionfo. Giannetto Castiglione si era assicurato la popolarità tra i milanesi e la sua missione fu portata a termine nel miglior modo possibile. Oggi il giorno in cui si ricorda l'insediamento come vescovo di Sant'Ambrogio, accanto a cerimonie di ordine dichiaratamente religioso come l'esposizione in Duomo della statua del santo finemente cesellata in argento, dono della corporazione degli orefici, insieme alle solenni celebrazioni che si svolgono nella basilica a lui dedicata, si ricorda anche quel giorno dell'inizio del XVI secolo, in cui Giannetto entrò a Milano, con la festa degli «Oh Bej! Oh Bej!» e le bancarelle che tradizionalmente cingono d'assedio il sagrato della basilica e tutte le vie circostanti (ma quest'anno si spostano al Castello Sforzesco) per distribuire ai bambini di tutta Milano dolciumi e giocattoli.
Francesca Belotti e Gian Luca Margheriti
03 dicembre 2007

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Messaggioda abchobby » mer dic 12, 2007 8:46 pm

Ecco alcune foto della parte "abusivi", la parte più viva e colorata della fiera...
Cosa sarebbero gli Oh'Bej Oh'Bej senza vin brulè e polenta??

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